Alfieri cominciò a scrivere la propria biografia dopo la pubblicazione delle sue tragedie. La prima parte fu scritta nel 1790 e giunge fino a quell'anno; la seconda fu scritta nel 1803, anno della morte. "La vita" è universalmente considerata il suo capolavoro letterario. Non a caso l'opera all'inizio del XIX secolo venne tradotta in francese (1809), inglese (1810) tedesco (1812), e parzialmente in svedese (1820). In questo tetso Alfieri analizza la propria vita come esempio buono per l'uomo in genere e non è scevro di autocritica, talvolta anche cruda.