Nella casa di riposo della signora Moskovitch e del pittore Dagan, di Paula la smemorata e di Adela si specchiano i disagi e le paure di persone vecchie e invalide, abbandonate alla propria solitudine, alla mercé di qualsiasi sfruttatore, costrette a una nervosa attesa dell'ultima chiamata. Il tempo è dilatato in uno spazio infinito di ricordi e di rimorsi, i rapporti umani marchiati dalla condizione insostenibile dell'essere ricoverati perché anziani, i desideri personali relegati a particolari insignificanti, ultimi simbolici resti di vite ormai spese.