Consigliato ad un pubblico 16+. Questa è la storia di una donna che, a un certo punto della sua vita, ha voluto fare un'analisi profonda del suo vissuto, che parla di scelte, di possibilità, di motivazioni profonde dove tutto sembra disconnettersi dalla quotidianità e perdere senso. Un libro capace di affrontare le difficoltà dell'adolescenza, la durezza di certi pregiudizi; un libro che racconta anche l'amore, la capacità di cambiare e la liberazione che passa attraverso la scoperta delle parole. Un testo che non ha paura di parlare della vita e della morte e del senso profondo del nostro esistere; è ciò che si è realizzato, le proprie sofferenze, i propri amori. Scrivere di se stessi serve proprio a fare ordine dentro di sé, aiutarsi nella comprensione del presente, ma anche del passato: ritrovare ciò che è stato perduto, a partire dalle emozioni. Insomma descrivere il passato per trovare il proprio presente. Chi si racconta ha bisogno di coraggio, "sente" quel che ha vissuto e "si riconcilia" con la propria realtà interiore e con il proprio passato.
Libro di forte matrice autobiografica, racconto di episodi dellinfanzia custoditi nel cuore in unepoca in cui bastava poco per essere felici, ma è soprattutto una lunga confessione degli stati danimo e dei sentimenti di una donna che ha dovuto affrontare un percorso tortuoso, quello di una maternità negata a cui si aggiunge la perdita della propria madre colpita da una malattia.
Dagli avvenimenti più negativi è possibile trarre una lezione educativa: sebbene la vita sia un continuo e interminabile rincorrere della felicità è un dono di cui fruire incondizionatamente e con grande spirito di adattamento.
Il racconto comunica al lettore una sensibilità straordinaria percepibile in particolar modo da quanti hanno vissuto esperienze simili; coltivare preziosamente il proprio diritto alla felicità impegnandosi totalmente e con grande spirito di sacrificio per il suo perseguimento.
marcellosquadrani - 12/10/2020 13:49