Mattie, automa dotata di intelligenza, emancipata e abile alchimista, si trova nel mezzo di un conflitto fra Ingegneri e Alchimisti per il governo della città di Ayona, conosciuta come la Città dei Gargoyle per le statue che campeggiano sugli edifici e perché proprio da essi ha preso vita, quando ancora avevano il potere di plasmare la pietra. Mentre il vecchio ordine sociale e politico sta velocemente lasciando il posto al nuovo, Mattie viene a conoscenza di pericolosi segreti, segreti che possono mutare completamente gli equilibri del potere della città. Ma una tale situazione è inaccettabile per Loharri, il Tecnico che ha creato Mattie e che possiede - letteralmente -la chiave del suo cuore.
L'alchimista di Ekaterina Sedia è un romanzo autoconclusivo di genere steampunk dalle premesse davvero interessanti e con diversi spunti di riflessione molto attuali.
Una trama originale e intrigante è quindi il punto di partenza di Ekaterina Sedia, che sfrutta questo trampolino di lancio per condurre il lettore attraverso profonde riflessioni sulla natura umana, sul progresso, sulle discriminazioni e sul potere corrosivo del potere stesso. Per fare ciò utilizza lo sguardo ingenuo di Mattie, che si rapporta con il mondo esattamente come farebbe un bambino, riflettendo poi però su tutto ciò che la circonda.
Mattie è emancipata, è intelligente ed è persino in grado di provare alcuni sentimenti, ma nessuno pare accorgersene: agli occhi delle persone è invisibile, un essere inferiore, una cosa da ignorare e scansare. Un ammasso di ferraglia senza cervello. I prodotti degli Ingegneri, qualunque cosa essi siano, vengono considerati dei meri oggetti, importanti solo per l'utilità che rivestono nella vita delle persone. Ma Mattie non è l'unica a essere discriminata: la stessa cosa vale per gli stranieri, solo che non risultano invisibili, bensì vengono considerati responsabili di ogni accadimento infausto.
Altro argomento molto attuale affrontato dall'autrice è quello del progresso: quanto ci si può spingere oltre? Quali sono le conseguenze? A cosa serve creare cose che agevolano alcune persone ma ne danneggiano la maggior parte? Ovviamente Mattie non sa rispondere a questi quesiti in modo definito, ma ci fornisce il proprio punto di vista (o meglio quello dell'autrice).
L'Alchimista non è però solo un romanzo di avventura e riflessione, è infatti presente anche una componente sentimentale, che però, per me, ha costituito il punto debole del romanzo: Mattie prova delle sensazioni, qualcosa che neppure lei sa bene come definire, comunque qualcosa di simile ai nostri sentimenti. Devo dire che però questi non mi sono arrivati: per me il tutto è rimasto distante, freddo, proprio come ci si aspetterebbe da una macchina. Non so se questo sia stato voluto o se semplicemente sia stata io a non cogliere eventuali sfumature, a lasciarmi catturare da quello che lei definisce come amore: fatto sta che ciò ha reso meno piacevole, o comunque meno coinvolgente per me una parte della storia.
L'intero romanzo è raccontato dal punto di vista di Mattie (con l'eccezione di alcuni paragrafi scritti dal pov dei gargoyle) e ciò è molto interessante perché ci consente di capire come ragiona e come funziona il suo essere e ci permette di assistere a una evoluzione del suo personaggio, che la porta a una emancipazione non più solo teorica.
Interessante la rappresentazione dei gargoyle e il loro inserimento in un contesto particolare quale quello steampunk: avrei voluto conoscere più cose su di loro, avere più informazioni, ma svolgono comunque, pur rimanendo spesso nell'ombra, un ruolo molto importante all'interno della storia. Sono rimasta inoltre affascinata dal loro rapporto di padronanza ma al contempo dipendenza dalla pietra. Così come mi hanno piacevolmente colpito anche le descrizioni relative all'alchimia e ai procedimenti alchemici.
In definitiva, un romanzo originale e particolare che consiglio a chi è alla ricerca di un diverso genere di fantastico.
NB: nel testo sono presenti alcuni refusi/errori di traduzione, fortunatamente non in numero tale da compromettere la lettura.
Anonimo - 23/04/2012 18:42