Il primo caso di truffa sugli appalti pubblici è testimoniato dalla Bibbia. Spetta invece a Demostene l'onore di essere diventato famoso contrastando le frodi. Vince la palma della balla più sensazionale dell'Ottocento Sir Gregor MacGregor: riuscì a vendere terreni e concessioni di una nazione inesistente nell'America centrale. Mentre nel dopoguerra Anthony De Angelis, il «re dell'olio dell'insalata», dominava il mercato internazionale spacciando barili immaginari di olio di soia. E se Ponzi è passato alla storia con la sua truffa a piramide, i suoi eredi continuano a promettere agli incauti facili ricchezze investendo nei campi più bizzarri, dagli aspirapolvere all'allevamento di piccioni. La verità è che la storia dell'economia è, anche, la storia delle truffe che l'hanno da sempre accompagnata. I trucchi per arricchirsi in maniera illegale possono essere genialmente semplici, inutilmente complicati, più o meno rischiosi, ma secondo Dan Davies sono tutti sintomi di falle e debolezze nei sistemi che regolano il mondo economico. Non è così difficile sfruttarle, abusando dell'altrui fiducia e dell'impossibilità di controllare ogni passaggio di una transazione per creare una falsa realtà - una ditta, un prodotto o un'intera miniera d'oro - allo scopo di fregare il prossimo e fare soldi sulla sua pelle. Dan Davies con "L'arte della truffa" svela i retroscena e il funzionamento delle frodi più celebri, ripercorre le vicende, non certo esemplari, dei loro artefici e mostra come i meccanismi economici che stanno alla base della nostra società sono proprio gli stessi che permettono ai truffatori di prosperare.