Philippe Daverio è nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia. Dal 1961 al 1967 ha frequentato il Liceo scientifico francese ed è arrivato in Italia per gli studi universitari frequentando il corso di laurea in Economia e Commercio presso l'Università Bocconi di Milano, dove hanno avuto inizio le sue molteplici attività legate all'arte. Tra gli aneddoti sulla sua eccentrica vita c'è proprio quella legata alla laurea: infatti non prese mai la qualifica di dottore nonostante avesse sostenuto tutti gli esami alla Bocconi. Per giustificarsi dichiarò che in quegli anni si andava all'Università per studiare, non per laurearsi.
Ha sin da subito manifestato l'interesse per il mondo dell'arte non appena arrivato in Italia, inaugurando ben tre mostre: la Galleria Philippe Daverio nel 1975 a Milano in Via Montenapoleone n. 6, dedicata all'arte italiana del XX secolo; nel 1986 la Philippe Daverio Gallery a New York, anch'essa rivolta all'arte del XX secolo, e nel 1989 una seconda galleria a Milano in Corso Italia n. 49, con uno spazio dedicato all'arte contemporanea.
Il suo obiettivo era poter ridare lustro internazionale agli artisti italiani del XX secolo con uno slancio maggiore nei confronti dell'internazionalità.
È stato assessore a Milano dal 1993 al 1997 nella giunta Formentini, con importanti deleghe alla Cultura, al Tempo Libero, all'Educazione e alle Relazioni Internazionali. In questo periodo ha coordinato gli interventi e si è occupato di ricercare sponsor per ricostruire il Padiglione d'Arte Contemporanea distrutto a seguito dell'esplosione della bomba avvenuta in data 27 luglio 1993.
Nel 1994 si è occupato della ristrutturazione di tutto l'edificio costituente il Palazzo Reale ed il suo adattamento a Museo d'arte contemporanea, ma anche del restauro del Teatro alla Scala, oltre a promuovere alcuni lavori pubblici significativi, tra cui il completamento del Piccolo Teatro e del Teatro dell'Arte in Triennale.
Daverio è stato un vero e proprio mecenate d'arte, al punto tale che ben presto si accorge di lui anche il pubblico televisivo grazie a trasmissioni come Art'è, Art.tù e Passepartout, in cui attraverso puntate divulgative racconta il mondo dei capolavori artistici, diffondendo il patrimonio italiano e internazionale nei canali della televisione pubblica.
Le sue pubblicazioni si dividono tra quelle divulgative e quelle scientifiche, in cui l'obiettivo è sempre il medesimo: approfondire il patrimonio storico artistico. Tra le sue innumerevoli opere possiamo ricordare Il Museo Immaginato, Il Secolo lungo della Modernità, La buona strada, L'arte in Tavola e Il gioco della pittura.
Dal 2008 è anche il direttore della rivista Art e Dossier, che ogni mese esce in edicola raccontando delle mostre più importanti di tutto il mondo con focus e approfondimenti su artisti del mondo dell'arte pittorica, scultorea e architettonica.
Nel 2013 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana il Cavalierato delle Arti e delle Lettere e la Medaglia d'Oro di benemerenza del Ministro per i Beni Culturali; nello stesso anno ottiene dal Presidente della Repubblica Francese della Légion d'Honneur.
Philippe Daverio viene stroncato dalla malattia il 2 settembre del 2020 nella sua casa di Milano all'età di settant'anni.
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