Un castello in rovina in mezzo al bosco. Due fratelli vittime di un padre folle, cresciuti isolati, in un mondo fittizio. Un mondo di ossessioni, violenze, angherie. Un mattino, al risveglio, i fratelli si accorgono che il padre si è impiccato in camera sua. Ora, per la prima volta, sono liberi: attraversano il bosco, raggiungono il villaggio, affrontano la realtà. Dove si scopre che chi si credeva un uomo è invece una donna; chi si credeva povero è invece ricco sfondato; due fratelli sono in realtà due sorelle e un fratello. Fino alla rivelazione di un segreto morboso, cruento, ripugnante. E l'origine di tutto, la tragedia che ha condotto il padre alla follia. Tutta colpa di una bambina che non la smetteva di giocare con i fiammiferi. Un romanzo in cui sublime e terribile, comico e passionale, remoto ed eterno si intrecciano e si intersecano continuamente.
Di sicuro non sarà facile far entrare questo libro nel cuore dei lettori più superficiali...se invece vi ritenete dei pionieri del linguaggio e siete alla ricerca di un finale mozzafiato a cui fa da premessa una storia delicata e cruenta al tempo stesso , non potete assolutamente ignorare 'La bambina che amava troppo i fiammiferi'!!
Leggetelo e scoprirete un vero talento letterario!
Buona lettura
La bambina che amava troppo i fiammiferi
Anonimo - 24/09/2003 14:52
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Ho trovato questo romanzo stupefacente.
Mi ha piacevolmente sorpreso il linguaggio così stravagante e nello stesso tempo ricco di poesia. Penso che l'autore l'abbia scritto in uno stato di grazia creativa.
Ritengo bravissimo anche il traduttore.
Complimenti.
La bambina che amava troppo i fiammiferi
Mauro - 20/08/2003 14:11
3/
5
''La bambina che amava troppo i fiammiferi'' è un libro interessante più per lo stile che per la storia in sè; il racconto è tutto in prima persona, una sorta di confessione di una ragazzina che ha letto troppa filosofia e troppi racconti d'epica e cavalleria; le espressioni quindi sono frutto di queste letture e diventano parte fondamentale della narrazione; la storia in sè invece è frammentaria, spesso confusa ed a tratti poco profonda; un libro comunque da leggere, curioso, simpatico. Mauro
La bambina che amava troppo i fiammiferi
Anonimo - 15/04/2003 11:12
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non mi è piaciuto, non mi ha lasciato nulla...
sarei anzi tentata di riportarlo in libreria!
lettura inutile!
La bambina che amava troppo i fiammiferi
Tiziana - 07/03/2003 22:45
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Mi ha riportato un po' ai due fratelli della Città di K. E' una storia abbastanza bizzarra, con personaggi assolutamente fuori dall'ordinario, narrata con un linguaggio colorito, ma non volgare, usando termini poco frequenti, spesso inventati, ma anche divertenti. Io ho trovato pochi motivi di suspence, diversamente da quanto mi aspettavo, tranne che per il momento in cui, di ritorno dal paese in cui uno dei fratelli si reca per comprare una bara, si evince che nulla sarà più come prima... Ricco di fantasia, anche nella scelta dei nomi tipo ''Il Grande Castigo''.
Anonimo - 16/08/2004 19:08
Anonimo - 24/09/2003 14:52
Mauro - 20/08/2003 14:11
Anonimo - 15/04/2003 11:12
Tiziana - 07/03/2003 22:45