In occasione del suo nuovo film Western Stars, canzoni, libri e biografia di Bruce Springsteen

Bruce Frederick Joseph Springsteen nasce il 23 settembre 1949 a Long Branch, un comune nello Stato del New Jersey, ma cresce a Freehold, con il padre di origini irlandesi e olandesi e la madre di origine italiana. La sua infanzia non fu proprio idilliaca: la famiglia aveva diverse difficoltà economiche e il rapporto conflittuale col padre e la rigida educazione cattolica che riceveva a scuola non hanno facilitato la situazione. Ad aiutarlo però c’era la musica.

Inizia tutto nel 1956, quando un piccolo Bruce vede in televisione un’esibizione di Elvis Presley e ne rimane folgorato, tanto da chiedere per Natale una chitarra di plastica.

Crescendo i suoi gusti musicali si ampliano e apprezza sempre più il filone British rock e gruppi come i Beatles, i Rolling Stones e gli Who.

Nel 1965 Springsteen ha la sua prima esperienza musicale come chitarrista nel gruppo The Rougues e da qui gira diverse band giovanili. Ma la vera svolta avviene nel 1969, quando comincia a frequentare Asbury Park, città con una fervente attività musicale, in cui conosce tanti artisti e crea la sua prima band di discreto successo: gli Steel Mill (diventati successivamente gli E Street Band). Bruce attira così le attenzioni di alcune case discografiche, tra le quali la Columbia Records.

Nel 1973 esce il suo primo album, Greetings from Asbury Park, N.J., presentato però come genere folk, non rock: la casa discografica voleva fare di lui il “nuovo Bob Dylan”. Questo confonde non poco il pubblico e nonostante l’apprezzamento della critica il disco non ottiene il successo sperato.

A salvare la sua carriera sono le performance live che coinvolgono e ammaliano completamente il pubblico.

È solo nel 1975 con la composizione del singolo Born to Run che arriva tutto il successo sperato.

Inizia così un continuo crescendo di successi straordinari, con la massima vetta in Born in the U.S.A. del 1984, che fa di Bruce Springsteen un’icona mondiale della musica e, ad oggi, uno dei maggiori simboli del rock del Novecento.

La sua musica ha ottenuto negli anni numerosi premi. In tutta la sua carriera The Boss ha venduto più di 120 milioni di dischi nel mondo, aggiudicandosi molti tra i più importanti riconoscimenti. Può vantare infatti venti Grammy, un Oscar, due Golden Globe, tre Emmy Award, un Tony Award e molti altri.

L’artista grazie alla carica evocativa dei suoi testi viene accostato da critici e letterati ai grandi narratori americani. Tutta la sua produzione viene considerata una sorta di “grande romanzo americano”, dove sono illustrate le dinamiche sociali e le diverse facce dell’America, dallo slancio del sogno americano alla parte sconfitta e degradata, sempre però accompagnate da una vena di speranza.

Dato l’enorme successo della sua musica non è difficile trovare brani del Boss nelle colonne sonore di molti film. Tra le canzoni scritte appositamente per il cinema, il primo inedito fu Light of Day, per l’omonimo film del 1987, cantata da Joan Jett e Michael J. Fox. Ma è con Streets of Philadelphia per il film di Jonathan Demme Philadelphia, che Springsteen conquista la massima onorificenza vincendo l'Oscar alla migliore canzone nel 1994. Per lo stesso premio ottiene una seconda candidatura nel 1996 con Dead Man Walkin', per il film di Tim Robbins Dead Man Walking - Condannato a morte.

Il cantautore fa invece la sua prima apparizione come attore con un cameo nel film Alta fedeltà di Stephen Frears nel 2000, apparendo in sogno al personaggio principale.

Springsteen diventa poi protagonista assoluto di un lungometraggio nel 2013, con un documentario sulla sua vita e la sua carriera prodotto da Ridley Scott, Springsteen & I.

Lo stesso cantante esordirà alla regia nel 2014 con il cortometraggio Hunter of Invisible Game, ispirato dall’omonima canzone dell'album High Hopes.

Infine, il 2019 è un anno cinematograficamente molto importante per l’autore statunitense. Esce infatti nelle sale Blinded by the Light - Travolto dalla musica di Gurinder Chadha, la storia di un giornalista britannico cresciuto con una smisurata passione per Springsteen e la colonna sonora è ovviamente composta dai maggiori successi del cantante.

Il 2 e 3 dicembre uscirà nei cinema italiani anche Western Stars, il film-concerto di Springsteen in cui vengono cantate tutte le canzoni dell’album omonimo (Western Stars) e che si trasforma per i suoi fan in un’esperienza trascendentale, una testimonianza del nuovo cantautore, attraverso tutte le sfumature del suo passato.