Il libro ricostruisce il lungo itinerario compiuto da Enea Silvio Piccolomini dal momento del suo ingresso al servizio del futuro imperatore Federico III nel 1442 fino al suo rientro in Italia nell'estate del 1455. Il tema del rapporto fra colui che arriverà ad autodefinirsi "cardinale tedesco", il mondo germanico e l'impero costituisce un leit-motiv degli studi piccolominiani. Sulla base di uno stretto confronto fra le fonti e la storiografia, l'autrice si propone invece di seguire passo passo questa esperienza del Piccolomini, per quel che riguarda sia il suo legame con la corte e la politica imperiale, sia il concreto maturare della sua riflessione politico-religiosa. Invitato a passare al servizio di Federico III, il Piccolomini vive in effetti un'esperienza che lo tocca profondamente sul piano personale e che si estende ben presto ad un'indagine della realtà dell'impero e di tutta l'Europa, in una costante ricerca dei criteri più adatti per affrontare la drammatica attualità politica e religiosa del periodo. Il libro dà conto di questo percorso.