"II collare della colomba" è uno dei capolavori assoluti della letteratura araba medievale, tradotto in numerose lingue del mondo. E un trattato sull'amore scritto circa mille anni fa in Andalusia dal teologo e poeta Ibn Hazm di Cordoba. Ma non è un libro di teoria o di filosofia: nulla a che vedere con le allegorie spirituali e i "sensi mistici" di Dante. L'autore descrive infatti l'amore in tutti i suoi aspetti naturali e terreni. I suoi innamorati e le sue Beatrici sono creature in carne ed ossa. Il tema dei racconti e degli esempi è quello dei dolori e dei piaceri dell'amore sentimentale e sessuale. Le sue idee al proposito suonerebbero rivoluzionarie e provocatorie anche al giorno d'oggi per le orecchie dei musulmani fondamentalisti. Le sue osservazioni sulla fenomenologia dell'amore sono assolutamente libere da ogni sorta di pregiudizi: ed è questa, insieme alla piacevolezza dei suoi racconti, la ragione principale dell'interesse che questo autore può suscitare nel momento attuale. E grazie a questo che ci fa entrare, come in un sogno a occhi aperti, nella Cordoba califfale dell'anno Mille, cioè nella città che allora - e da almeno due secoli prima di allora - poteva dirsi a buon diritto la metropoli più civile, splendida e progredita di tutto il continente europeo.