Capita spesso che gli obiettivi aziendali non vengano raggiunti perché i collaboratori faticano a relazionarsi fra loro, a riflettere insieme e a confrontarsi in quanto persone. Nei momenti di pressione, poi, possono anche nascere antipatie e insofferenze, e qualcuno viene escluso per ragioni che esulano dalle competenze: genere, anzianità, disabilità, cultura, orientamento sessuale.
Apprendere il rispetto diventa quindi non un imperativo morale, ma un percorso di azione: capire le ragioni per cui nascono situazioni
«irrispettose» che ostacolano la convivenza e il lavoro comune corrisponde a una scelta strategica in grado non semplicemente di risanare il clima organizzativo, bensì di convertirlo in un risultato anche economico.
Con un linguaggio semplice e ricco di esempi, oltre alla presentazione di un caso aziendale di successo, gli autori propongono un nuovo progetto di Diversity e Inclusion. Una filosofia del rispetto che, pur tenendo presenti gli aspetti specifici di ogni gruppo di «esclusi», è imperniata su ciò che accomuna gli individui il desiderio di essere ascoltati, compresi e considerati in modo equo.