Giuseppe Cruciani intercetta ogni giorno gli umori vibranti del paese da un punto di ascolto privilegiato - la trasmissione "La Zanzara" su Radio 24 - rispondendo spesso con ironia e intelligenti provocazioni. Ha scoperto a sue spese, però, che su un argomento è vietato scherzare, perché ci si scontra con l'assolutismo di una comunità che ha sempre più potere: i "fasciovegani". Questi sono i più estremi sostenitori di un animalismo militante che spesso deborda nella violenza di pensiero, di parola, talvolta fisica. Sono attivisti, spesso ispirati dalle parole di vip più o meno in vista, che combattono contro gli aspetti a loro avviso deteriori del progresso: dagli allevamenti intensivi alla sperimentazione sugli animali, dalla caccia alle forme tradizionali di medicina, magari speculando su illusioni e speranze dei malati. Nella sua battaglia contro i "fasciovegani", Cruciani ha subito minacce, insulti e un blitz negli studi del suo programma. Soprattutto ha capito che, prima ancora che una discussione su salute e alimentazione, questa è una battaglia in cui è in gioco la libertà delle proprie opinioni, e il rispetto di quelle altrui.
Cruciani è un'antipatico di professione, chi lo segue lo conosce. Ed è un provocatore; si sa. Cruciani porta avanti la battaglia per la libertà di cibo ma soprattutto di pensiero e lo fa con il suo stile graffiante.
Può piacere o meno il personaggio e su questo si può anche obiettare.
Resta il fatto che il libro dice cose che dovrebbero essere scontate: purtroppo è evidente che non lo sono.
Ognuno è libero di seguire lo stile di vita che preferisce, per principi morali o salutari. Ma i pensieri che stanno alla base dei supervegani d'hoc (così come per gli animalisti sfegatati del resto) sono a dir poco allucinanti (del tipo che l'uomo è un danno per l'essere umano: bisogna smettere di riprodursi e lasciare il mondo agli animali o ancora paragoni tra le mattanze degli allevamenti con l'Olocausto degli Ebrei o ancora i vegani sono una razza superiore e più sensibile che sostituirà quella carnivora).
Il fatto che ci sia bisogno di un libro per tentare di far capire all'opinione comune che questi pensieri sono deliranti la dice lunga sul livello di follia collettiva dovuta al troppo persmssivismo che stiamo raggiungendo.
E ben venga un libro così allora!
lucapese - 21/05/2018 14:57