Si tratta di una opera breve in prosa poetica relativa alla figura materna, intesa quale immagine di senso, che ognuno di noi nella sua presenza e nella sua assenza- porta indissolubilmente dentro di se.
Il testo na- sce come riflessione quasi una meditazione a voce sommessa sulla figura primeva della madre che, sempre in bilico e quasi oscillando tra le immagini della maternita umana e della maternita divina, si fa visione aperta e feconda della infinita di esperienza, della infinita di essere cui essa ci ha iniziato.