Il dilemma di Drizzt si è risolto: il giovane drow abbandonerà il sottosuolo e rinnegherà l'intera sua stirpe. Soltanto così potrà assaporare il gusto della libertà, sottrarsi al giogo dei suoi malvagi simili e alle leggi meschine del Buio Profondo. Accompagnato dalla magica pantera Guenhwyvar, Drizzt si lascia alle spalle Menzoberranzan per penetrare quel dedalo oscuro di sotterranee gallerie che via via conducono alla luce del sole. Ma per il principe drow la fuga si profila più ardua del previsto. Gli elfi scuri non dimenticano facilmente i torti subiti e un vile tradimento come quello attuato da Drizzt merita vendetta. Determinati a ritrovarlo e a condurlo, anche morto, nella buia città dove è nato, gli elfi sono già sulle sue tracce.
La fuga di Drizzt. Trilogia degli elfi scuri. Forgotten Realms. 2.
Alessio - 27/05/2002 13:40
4/
5
E' di certo il miglior libro della serie di Drizzt, continua la storia conclusasi in il dilemma di Drizzt. Questo libro è il più riflessivo della serie, i sentimenti dell'eroe avranno un rilievo particolare in questo libro. Alla fine però riuscirà a motivarsi ed in mezzo a mille avventure, che lo condurranno a scontrarsi con il suo miglior passato, guadagnerà la quiete dello spirito.
La fuga di Drizzt. Trilogia degli elfi scuri. Forgotten Realms. 2.
Anonimo - 12/10/2001 00:00
5/
5
Probabilmente il più bel libro della serie di Drizzt. In questo libro l'eroe è solo, non ha più un passato perchè fuggito da Menzoberranzan, non ha un futuro perchè non conosce nulla del mondo intorno a se. Per Drizzt questo viaggio nell'Underdark (il cosidetto Buio Profondo, mamma mia...) è un continuo nascere e morire, ad ogni passo c'è una scoperta e una sconfitta, ogni volta il nostro eroe si rialza con la ferma convinzione che "qualcosa di più grande" debba esistere, rispetto all'esistenta vissuta fino a quel momento. Secondo me in questo libro più di qualunque altro della serie Salvatore ci fa sentire la solitudine e lo strazio interno che prova Drizzt, solo in mezzo al nulla, il nulla del mondo ma anche della sua anima.
Con la speranza che come una lucciola aleggia intorno al protagonista, e che gli dimostrerà che non è solo.
E che c'è sempre qualcosa per cui vale la pena rialzarsi.
Bello. Sicuramente da non perdere.
Alessio - 27/05/2002 13:40
Anonimo - 12/10/2001 00:00
Probabilmente il più bel libro della serie di Drizzt. In questo libro l'eroe è solo, non ha più un passato perchè fuggito da Menzoberranzan, non ha un futuro perchè non conosce nulla del mondo intorno a se. Per Drizzt questo viaggio nell'Underdark (il cosidetto Buio Profondo, mamma mia...) è un continuo nascere e morire, ad ogni passo c'è una scoperta e una sconfitta, ogni volta il nostro eroe si rialza con la ferma convinzione che "qualcosa di più grande" debba esistere, rispetto all'esistenta vissuta fino a quel momento. Secondo me in questo libro più di qualunque altro della serie Salvatore ci fa sentire la solitudine e lo strazio interno che prova Drizzt, solo in mezzo al nulla, il nulla del mondo ma anche della sua anima. Con la speranza che come una lucciola aleggia intorno al protagonista, e che gli dimostrerà che non è solo. E che c'è sempre qualcosa per cui vale la pena rialzarsi. Bello. Sicuramente da non perdere.