Il libro spiega dove finiscono i migliori cervelli e talenti italiani, quelli che avrebbero potuto risollevare - per davvero - le sorti di questa nazione. Attraverso le storie di ventisette ricercatori, professori universitari, artisti, uomini d'impresa, architetti, ingegneri, medici, giornalisti, funzionari europei e avvocati (tutti finiti all'estero), "La fuga dei talenti" è un viaggio-denuncia nell'emigrazione dei giovani di talento, costretti a lasciare ogni anno e a migliaia il Paese più clientelare e immeritocratico dell'Europa occidentale. Un viaggio tra le "vittime collaterali" della "non meritocrazia" italiana.