Richard Rorty e Gianni Vattimo si incontrano per dialogare su un terreno comune, quello di una dimensione religiosa riscoperta sia all'interno della riflessione filosofica sia all'interno di un percorso personale. Approdano a questa riflessione da due biografie diversissime e da percorsi intellettuali differenti: quello della filosofia analitica e del pragmatismo americano di stampo anticlericale, e quello del cosiddetto "pensiero debole" inteso come esito della matrice ebraico-cristiana dell'Occidente. Entrambi, però, non si sottraggono alla meditazione intorno alla dimensione religiosa del singolo individuo, così come alla condizione della religione istituzionalizzata nell'epoca postmoderna e postmetafisica.