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Giustizia e senso comune-0

Università e professioni

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Giappichelli

Giustizia e senso comune

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Il circuito romano di creazione del diritto principiava dalla controversia concreta e perveniva ad esprimere una regola valevole per il singolo caso. La decisione poteva restare isolata; ma essa avrebbe comunque innescato un ampio dibattito sulla sua adeguatezza al quale avrebbero dato il loro contributo, di varia qualità e valenza pratica, magistrati, giudici, giuristi, pubblica opinione. Un dibattito che avrebbe potuto condurre, qualora la decisione fosse stata sufficientemente condivisa da queste diverse parti, alla fissazione della regola che avrebbe così dimesso il suo originario carattere episodico per porsi quale precedente da cui le decisioni future non avrebbero potuto facilmente prescindere, In un circuito normopoietico di tal genere era strutturale che la decisione condivisa sarebbe stata adeguata al sentimento di giustizia che la società, o le sue componenti più qualificate, nutriva, in un certo momento storico, in ordine a una certa vicenda controversa. Nel libro l'autore manifesta (nostalgicamente) la sua convinta adesione a un diritto (come quello romano-classico) di marca giurisprudenziale perché capace di garantire il massimo di aderenza delle singole decisioni al senso comune: il primo obiettivo, a ben guardare, di qualunque sistema giuridico democratico, cui dovrebbe istituzionalmente riuscire la conquista del gradimento dei cittadini rispetto alle sentenze giudiziarie.

Formato

Brossura

Pubblicato

01-12-2006

Pagine

168

ISBN

9788834865781

Edizione

001

Tomo

603

Lingua

Italiano

Volumi

1