Il mio amico Edison

Thomas Alva Edison (1847-1931) iniziò a lavorare a dodici anni come venditore di giornali. S'improvvisò poi chimico, telegrafista e infine inventore. Le sue invenzioni - circa 1500 brevetti - sono alla base del telefono, della macchina da scrivere, del fonografo, della lampada elettrica e del cinescopio. Quando Henry Ford - di sedici anni più giovane di lui - lo incontrò per la prima volta, Edison faceva già parte dell'immaginario collettivo degli americani.
"Il mio amico Edison" fu pubblicato a New York nel 1930. Oggi questo libro è molto di più della testimonianza dell'incontro e dell'amicizia tra il pioniere dell'elettronica e l'inventore della vettura con motore a benzina. In queste pagine ci è dato cogliere allo stato sorgivo alcuni dei miti fondatori del nostro tempo. Le parole di sconfinata ammirazione di Ford per Edison sono rivelatrici della psicologia di una nazione (e di un'epoca) che considera tecnocrati, inventori e industriali padri spirituali della patria, profeti di una religione che fa coincidere benessere materiale e bene morale.