L'autore ricostruisce la genesi e lo sviluppo della lotta per le case popolari a Casalmaggiore, importante centro della provincia di Cremona, nella prima metà del Novecento. Evidenzia, inoltre, i contrasti politici che hanno animato la vita sociale di un microcosmo composito, espressione di un ceto borghese progressista e di un gruppo conservatore moderato. Contrasti che si intrecciano con le prime esperienze cooperativistiche, volte a dare una risposta all'emergenza abitativa delle classi popolari, con gli ostacoli frapposti dalla burocrazia governativa e con l'involuzione istituzionale determinata dal regime fascista, avverso ad ogni autonomia deliberativa locale.