Louis Mouillard, è un pioniere francese del volo umano. Questa è la traduzione integrale della sua opera più famosa. Una lettura d'antan, godibile per la prosa e lo stile dell'epoca e perché densa di osservazioni appassionate e acute, talvolta anticipatrici talvolta più visionarie e anche semplicemente ingenue, ma che ci fanno comunque apprezzare la grande passione per il volo di un uomo che è stato praticamente contemporaneo di Otto Lilienthal ma che non ha fatto in tempo a sapere che i fratelli Wright ce l'avevano fatta.
L'impero dell'aria. Saggio di ornitologia applicato all'aviazione
Andrea Coco - 17/10/2017 11:39
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Louis Mouillard era convinto che volo degli uccelli potesse essere imitato con macchine ideate e costruite dall'uomo e incitava con fervente passione i suoi contemporanei ad osare e approfondire gli studi su questa affascinante materia. E a sostegno di una simile teoria ha scritto L'Empire de l'Air, pubblicato nel 1881 a Parigi, in cui ha descritto con molta attenzione la natura e il volo di numerosi uccelli, raccontando i suoi (sfortunati) tentativi portati avanti con semplici macchine volanti. Octave Chanute, nel suo Progress in Flying Machines, il più importante testo contemporaneo (1894) sull'argomento, ne parlava con molto rispetto, pur rilevando il rifiuto di Mouillard per il calcolo matematico e la sua impreparazione su argomenti scientifici. Mouillard era senza dubbio un sognatore, un attento osservatore della Natura, caparbiamente convinto della verità espressa nelle sue affermazioni su argomenti scientifici, sicuro che provenissero da una attenta osservazione e dalla comprensione dei fenomeni osservati. All'inizio del suo libro, ha scritto: "Osservando soltanto come si muovono intorno a noi i volatili, riflettendo su quello che abbiamo visto, e soprattutto sforzandoci di capirlo bene, siamo sicuri di essere sulla strada che porta al successo". Purtroppo, proprio lui, dopo aver osservato e riflettuto, non ha saputo trarre delle conclusioni valide. Ad esempio, pur essendo a conoscenza delle correnti ascensionali dell'atmosfera le ha trascurate perché giudicate ininfluenti. Oppure era convinto che: "Quando un corpo entra in movimento, il suo centro di gravità si sposta nel senso del movimento di una entità proporzionale alla velocità". Nonostante la sua impreparazione scientifica, la fama di Louis Mouillard va attribuita alle molte intuizioni di cui era sostenitore. Ad esempio quando ha affermato che "l'alluminio è il metallo per aviazione" (1891) o che "il razzo è il motore, il propulsore" (1894).
E altrettanto profetiche erano le sue affermazioni quando dissertava sulle condizioni di vita dell'uomo in volo, la possibilità di usare l'autopilota, l'impiego delle ali a geometria variabile, la realizzazione di un congegno a frizione per passare la potenza del motore dalle pinne alle ali, che ricorda da vicino l'analogo congegno dell'ingegner Giovanni Pegna sul suo idrocorsa e ancora altre. Senza dimenticare il suo accenno alla necessità di dare spazio al gentil sesso nell'attività di volo.
Andrea Coco - 17/10/2017 11:39