Un quadro originalissimo e decisivo sulle origini e sulla maturità dei Comuni italiani: il ruolo della comunità religiosa urbana, il condizionamento dei vescovi, la funzione sociale e istituzionale dell'aristocrazia, la capacità aggregante delle clientele vassallatiche vescovili. Nelle grandi città del Nord tutto questo innesca solidarietà nuove tra le famiglie nobili e i cittadini, che vedono promossi a livello politico maggiore i loro usi di convivenza e di organizzazione. Contesto urbano e contesto rurale descrivono l'innovazione politica e la domanda cittadina dove l'economia evolve. Il Comune medievale, e in particolare quello dell'Italia settentrionale, è un laboratorio alla continua ricerca di solidi equilibri. Su questa realtà gli imperatori devono regolare il rapporto, prendendo atto delle profonde differenze rispetto al regno teutonico.