L'ultimo fronte. Lettere di soldati caduti o dispersi nella seconda guerra mondiale

Nel gennaio 1987 un dispaccio della Tass parla di "testimonianze circa l'esecuzione di soldati italiani a Leopoli da parte delle truppe naziste". La notizia è ripresa con grande risalto dalla stampa nazionale, e ne nascono polemiche e smentite che inducono il ministro della difesa a costituire una commissione di indagine incaricata di far luce sull'episodio. Ma il bilancio della ricerca, tra carenze e omissioni, è deludente, per non dire negativo: e Nuto Revelli, chiamato a parteciparvi, non può certo condividerne gli esiti. Da quell'occasione mancata, però, trae origine e forza la riproposta di questo "Ultimo fronte", nel quale, attraverso la paziente e sempre dolorosa raccolta di lettere - interi epistolari, spesso - di caduti in guerra, ritrovano voce quei "sommersi" della storia che il silenzio delle fonti ufficiali si ostina, ovunque e da sempre, a soffocare, e che sempre e ovunque invece riemergono a dire, vivi e presenti nella loro quotidianietà, i problemi e gli interrogativi di una condizione umana.