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In queste pagine in cui Joseph O'Connor passa dal romanzo al reportage, dall'invenzione narrativa al vissuto, si parla - con amore e ironia - di Irlanda e Irlandesi; di entusiasti turisti europei che vogliono scoprire "le più inafferrabili delle piante sotterranee, le radici irlandesi"; di Irlandesi in esilio in Inghilterra e in America; di maschi irlandesi (stranamente simili ai maschi italiani) in crisi di fronte a donne più intelligenti, più creative, più brave di loro a scuola, sul lavoro, a letto e perfino al volante. Il libro ha un protagonista assoluto, Joseph O'Connor, osservatore, narratore e memorabile personaggio comico che frequenta un corso di corteggiamento a New York o che cerca di guadagnare dieci sterline con un deposito alla banca dello sperma a Londra. Tra i coprotagonisti, non si possono dimenticare un'esuberante guida di Disneyword di nome Wanda, la bambola gonfiabile Shee-Shee e l'altrettanto gonfiabile Safe-T-Guy. Si ride di gusto. Poi, alla fine, si legge la rievocazione di una difficile adolescenza irlandese di periferia, e si capisce che questo volume ci rivela anche qualcosa di fondamentale su uno scrittore fra i più amati della scena letteraria di oggi.
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