"Scrivere uno haiku è molto più che vergare su un foglio bianco diciassette sillabe. Scrivere uno haiku significa morderne i contorni, assaggiarne la carne e carezzarne la pelle. Perché uno haiku ha pelle, carne, mente, anima e ribolle e trabocca di vita. Perché se uno haiku non diventa carne e non diventa pelle e non diventa anima che continuamente ti trafigge e allo stesso modo continuamente si rigenera, allora lo haiku rimarrà soltanto un contorno di appena diciassette sillabe, che nasce e muore nel momento stesso in cui la penna diventa inchiostro e lo spazio vuoto diventa carattere."