Musicista mancato, attratto dalla matematica e dalla fìsica, Emanuele Severino si consacra alla filosofia, nel segno di un'estrema coerenza intellettuale e morale. Per amore della verità ha combattuto il suo scontro più doloroso, quello con la Chiesa, per cui è stato costretto ad abbandonare nel 197O l'Università Cattolica. Da allora Severino ha insegnato per trent'anni all'Università Ca' Foscari di Venezia, e ha avuto per allievi Umberto Galimberti, Massimo Cacciari, Salvatore Natoli. Insieme ai ricordi, agli aneddoti e al racconto di una battaglia filosofica contro un'intera tradizione culturale, trovano spazio in questo libro pagine toccanti sulla moglie (recentemente scomparsa) e sulla morte prematura del fratello soldato, nel 1942, sul fronte francese.