Sui selvaggi altopiani in inverno bisogna stare tutti insieme per sopravvivere. Così, quando il fratello di Alaia parte per andare a caccia e non fa ritorno, la sua famiglia è in preda alla disperazione. Ma uno straniero fa la sua apparizione e racconta la storia di una grande onda che ha distrutto il suo popolo. Bisogna credergli? Quale altro motivo potrebbe spingere un uomo a viaggiare da solo tra le altre tribù nell'inverno più profondo? L'esule entrerà infine a far parte della famiglia, sostituendo in qualche modo il figlio scomparso: ma provocherà anche gelosie, sospetti legati alla sua diversità, in un crescendo drammatico che segna (forse) la fine di un mondo e il passaggio verso una nuova era, contraddistinta da aggregazioni più ampie e potenti, ma anche dalla dispersione di quegli elementi che tenevano unita e compatta la tribù. Tra suggestive scene di caccia e di pesca, visioni di una natura ancora non addomesticata e sempre sul punto di vincere la forza degli uomini, il romanzo ci mette in relazione con un arcaico nucleo famigliare, le cui dinamiche non sono in fondo così lontane da quelle dell'uomo contemporaneo.