Le poesie di questa raccolta di Charles Bukowski ribadiscono l'autoritratto "controcorrente" che da sempre è la cifra stilistica dell'autore: contro il perbenismo, contro le regole di un gioco sociale a cui non si può che perdere, contro tutto quello che costringe e imprigiona la sua natura di ribelle. Sono versi in cui risuona potente la voce caustica di un'America sotterranea e precaria, miserabile e sconfitta. Ma non è solo violenza e invettiva la poesia di Bukowski: c'è nel suo mondo un lato più segreto, che all'ombra della sua rabbia sopravvive e di quella rabbia si nutre e si fa scudo. Bastano i pochi versi sul fantino che non vince più, nemmeno a carte, o ancora il ritratto terso e lucido dell'amore disperato di un classico come Catullo, ed ecco che una vena disperatamente romantica si rivela come un cielo che si apre.
Charles Bukowski è una delle figure più iconiche della letteratura americana del XX secolo. Nato in Germania nel 1920 e trasferitosi negli Stati Uniti da bambino, ha vissuto una vita intensa e sregolata che ha fortemente influenzato la sua produzione letteraria. Con uno stile crudo e diretto, Bukowski ha raccontato la realtà degli emarginati, degli sconfitti e dei perdenti della società americana.