Accingendosi a studiare i siti web che esaltano la violenza, Roversi aveva in mente una ricerca sociologica, e dunque si disponeva al necessario distacco scientifico. Poi si è trovato di fronte i linciaggi di "negri" proposti dai siti neonazisti americani, le volgarità antisemite di certe pagine web italiane, il volto cereo di Enzo Baldoni apparso all'improvviso durante la visita di un sito medio-orientale. Superato l'impulso a spegnere il computer, l'autore ha scritto un libro che abbandona un impossibile atteggiamento distaccato per lasciare spazio anche a ricordi, sensazioni e riflessioni personali, senza rinunciare tuttavia a proporre alcuni significativi spunti di discussione.
L'odio in Rete. Siti ultras, nazifascismo online, jihad elettronica
Anonimo - 22/03/2006 00:02
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libro scritto da chi non conosce determinati argomenti e nemmeno ha voglia di conoscerli.scrivere un libro mettendo su carta i propri pregiudizi utilizzando solo i ''fatti'' necessari allo sviluppo della propria tesi,fondata appunto su tali pregiudizi,non è un modo serio e corretto di scrivere.leggete il derby del bambino morto di valerio marchi per respirare un po di aria fresca.
Anonimo - 22/03/2006 00:02