Viene il momento per Etsuko, vedova giapponese che vive in Inghilterra, di levare lo sguardo dal presente doloroso e sofferto, per cercare in un altrove lontano un senso e una ragione. Ossessionata dal suicidio della figlia Keiko, Etsuko spinge il pensiero a Nagasaki subito dopo la guerra, dove nel deserto dei sopravvissuti maturava la sua gravidanza turbata. In questo percorso a ritroso nel tempo, Etsuko ricompone la storia parallela di Sachiko e della sua tormentata bambina: Butterfly come tante, Sachiko aspetta un amore, una partenza che non arriverà mai, mentre sua figlia affonda nell'angoscia di ricordi troppo crudi. Non ci sono spiegazioni o epifanie in questo racconto poetico e disadorno, che suggerisce più di quanto sveli; tutto resta sospeso e irrisolto.
Un romanzo breve, o un racconto lungo, che pare restare sospeso in un alone di mistero.
Ishiguro non dà risposte, ma immette in noi dubbi e domande che non verranno mai fugati ma solo attutiti dalle sensazioni e delle evocazioni strettamente personali che trasmette.
Nonostante egli possa definirsi un autore inglese, poiché si è trasferito in Inghilterra fin da bambino, questo libro è pregno di atmosfere tipicamente giapponesi, delicate, fluttuanti in una realtà fatta della materia dei sogni.
Paola Lorenzini - 25/05/2013 13:03