Poesie. Ediz. bilingue
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Definito come «il migliore dei Georgiani» da Ezra Pound, Rupert Brooke (1887-1915) è il poeta della transience, la bellezza che presto svanisce. Celebre per i sonetti di guerra, da lui poco considerati, Brooke è poeta ben più intenso del mito creato da quei versi e dalla morte precoce nell'azzurro Egeo: una leggenda, un'illusione che colma il disperato bisogno d'ideale degli inglesi in guerra, ma deforma il giovane agitatore socialista e amante dei cruenti elisabettiani nell'idolo dell'establishment. Di straordinaria maestria tecnica adagiata su un letto formale, la sua poesia s'immette nel solco di Marvell e l'assunto nostalgico del tempo che va, quale tentativo di fermare l'istante, la bellezza dai piccoli piedi sempre in fuga, transitoria. Nei così detti "ugly poems" si rivela invece poeta di acuminata ironia, il primo a considerare temi tabù per l'epoca - decadimento fisico della vecchiaia, avversione per la banalità borghese, contrasto tra eros e matrimonio. Con occhi addestrati alle visioni - Donne, Marvell, Webster, Milton - quella di Rupert Brooke è una poesia molto più moderna della sua fama, che va scoperta e restituita al suo vero orizzonte: la meraviglia della linea inglese, da Shakespeare a Auden.
Genere
Editore
Collana
Formato
Brossura
Pubblicato
07-02-2025
Pagine
332
ISBN
9791281315402
Edizione
001
Lingua
Inglese
Volumi
1