Questa storia quasi intollerabilmente scarna di una passione devastante - che ha per teatro uno scalcinato distributore di benzina su una statale a pochi chilometri da San Francisco, per ostacolo un marito rozzo e brutale e per via di fuga nient'altro che la tenebra - ha stretto, e continua a stringere, con i suoi lettori lo stesso patto di sangue che lega i suoi protagonisti, portando spesso anche i primi (per girare "Ossessione" Luchino Visconti svendette i gioielli di famiglia) alla rovina. Il perché lo si capirà leggendo, e fatalmente arrendendosi fin dal primo incontro, come Frank Chambers, a Cora, uno dei più temibili e vessatori fantasmi femminili che abbiano mai abitato le pagine di un romanzo: nelle parole dello stesso Cain, neppure una donna, ma "il desiderio fatto realtà".
Un bisogno animalesco di dare un colpo di spugna alla loro squallida esistenza. Questo accomuna Frank e Cora, vagabondo nullafacente e truffatore lui, bellissima ma inchiodata ad un lavoro e ad un marito che non ama lei. L' autore ci guida attraverso la storia con un ritmo veloce ed incalzante, dove le descrizioni sono ridotte all' osso e l' introspezione psicologica dei personaggi praticamente assente. La scrittura rispecchia i personaggi: vuoti, spogli, vigliacchi. Questa essenzialità rende ogni pagina tagliente e senza via di scampo. Ogni causa produce un suo effetto a cui non si può sfuggire.
Il postino suona sempre due volte
Gabriele - 19/09/2005 00:51
3/
5
Si vede subito che Cain è prima di tutto uno sceneggiatore che un romanziere: ma la storia di amore e morte ci coinvolge immediatamente e non mi stupisco che questo romanzo abbia avuto ben 4 versioni cinematografiche. Penso che Cain abbia anticipato Bukowski senza l'ironia di quest'ultimo.
saela ciccioli - 14/07/2017 10:39
Gabriele - 19/09/2005 00:51