Fuori è l'estate luminosa e insopportabile di luglio quando Amande Luzin, trent'anni, entra per la prima volta nella casa che ha affittato nelle campagne francesi dell'Auvergne. Ad accoglierla, come una benedizione, trova finestre sbarrate, buio, silenzio; un rifugio. E qui, lontano da tutti, che ha deciso di nascondersi dopo la morte improvvisa di suo marito e della bambina che portava in grembo. Fuori è l'estate ma Amande non la guarda, non apre mai le imposte. Non vuole più, nella sua vita, l'interferenza della luce. Finché, in uno di quei giorni tutti uguali, ovattati e spenti, trova alcuni strani appunti lasciati lì dalla vecchia proprietaria, Madame Lucie: su agende e calendari, scritte in una bella grafia tonda, ci sono semplici e dettagliate indicazioni per la cura del giardino, una specie di lunario fatto in casa. La terra è lì, appena oltre la porta, abbandonata e incolta. Amande è una giovane donna di città, che non ha mai indossato un paio di stivali di gomma, eppure suo malgrado si trova a cedere; interra il primo seme, vedrà spuntare un germoglio: nella palude del suo dolore, una piccola, fragrante, promessa di futuro.
"I quaderni botanici di Madame Lucie", è un romanzo toccante che dà speranza, dona voce al dolore di una perdita, ma allo stesso tempo celebra la rinascita e la vita stessa.
Tutto è vissuto sulla pelle e con gli occhi Amande, una donna di trent'anni che improvvisamente si ritrova vedova, sola, perduta e VUOTA, proprio come il suo ventre che pulsava del dono più prezioso che ci possa essere, la petite Manon. La sua piccola, che non ha potuto emettere nemmeno un suono che celebra la nascita, non ha potuto vedere il mondo meraviglioso, ma soprattutto il volto di sua madre. La morte se l'è portata via troppo presto, così come Benjamin, il suo amato marito con il quale il destino è stato troppo crudele, ma ancor più crudele con Amande.
Una normalissima sera, che si è trasformata in un brutto incubo. Quel maledetto 21 giugno che si è portato via due persone più importanti del suo mondo.
Nulla ha più importanza ora, quel che conta ora è solo fuggire lontano da tutti e dalla vita stessa, rifugiandosi in una casetta sperduta della campagna francese. Ma il dolore non bussa alla porta, si fa strada da solo e combatterlo non serve a nulla, finché la luce stessa non entrerà dalle finestre, rimaste chiuse troppo a lungo. A volte ci vuole un segno, e saranno proprio quei calendari lunari con dei consigli, delle semplici annotazioni per la cura dell'orto e il giardino che doneranno un po' di sollievo alla sua vita. Proprio quel giardino che di trova fuori dalla porta, un tempo tanto prospero, lasciato ormai trascurato per troppo tempo. Un mondo sconosciuto per Amande, che diventa la sua quotidianità, grazie ai consigli annotati dalla donna che forse ha sofferto in passato proprio come lei..Madame Lucie, diventato il suo faro. Quella terra spoglia che dovrà essere di nuovo concimata, seminata, curata e nutrita di luce e di speranza, un po' come la vita stessa. Solo così è possibile rendere fertile il terreno e vedere sbocciare ancora una volta i fiori.
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I quaderni botanici di Madame Lucie
carlacasagrande - 01/08/2021 16:10
2/
5
Una scrittura modesta con alcune cadute di stile qua e là...quello che infastidisce sono i refusi, ma non c'è nessuno che controlla il testo prima di mandarlo in stampa? non mi sentirei di consigliarne la lettura
TETYANA ATRASHKEVYCH - 21/09/2021 21:35
carlacasagrande - 01/08/2021 16:10