Per effetto della crisi della politica si fa sempre più uso dei termini "qualunquismo" e "qualunquista", che oggi hanno assunto una connotazione negativa. Ma pochi sanno che queste parole hanno una precisa origine storica e una data di nascita: 27 dicembre 1944. Quel giorno, nella Roma da poco liberata dall'occupazione tedesca, va in edicola il primo numero di uno smilzo ma combattivo e spregiudicato settimanale, "L'Uomo qualunque", fondato e diretto da un brillante giornalista e commediografo napoletano, Guglielmo Giannini, la cui linea politica si riassume nel motto "Non ci rompete le scatole! ". Il successo è immediato e travolgente: in un Paese semidistrutto, affamato, disorientato e depresso, quel foglio rappresenta con aggressività e ironia, e insieme con disarmante semplicità, i sentimenti e le idee della gente comune contro il fascismo e il comunismo, ma anche contro il nuovo sistema dei partiti che si va costituendo sulla base dell'esperienza del Comitato di liberazione nazionale. Il vasto consenso ottenuto dal giornale spinge Giannini, sincero democratico, di sentimenti repubblicani e liberali, a "scendere in campo" con la fondazione del Fronte dell'Uomo qualunque, che ottiene una cospicua rappresentanza alle elezioni della Costituente il 2 giugno 1946 e un'affermazione ancora maggiore alle amministrative dello stesso anno. Ma la meteora qualunquista ha vita breve: le ingenuità e gli sbandamenti politici di Giannini disorientano militanti ed elettori, mentre i suoi successi spaventano la Confindustria, che lo ha appoggiato, e allarmano gli esponenti degli altri partiti. Sarà in particolare la Democrazia cristiana, principale avversario del "partito del torchietto" nell'area moderata, a decretarne la fine. Carlo Maria Lomartire ricostruisce, in modo avvincente e con dovizia di particolari, la curiosa vicenda politica e privata di Giancarlo Giannini, personaggio istrionico, straordinario oratore, grande comunicatore e penna brillante, che seppe dare voce alle opinioni dell'uomo della strada, inventando, oltre sessant'anni fa, l'antipolitica.