Quando Hannah Arendt lesse questo racconto, cosi ne scrisse a Broch: «E una delle piu grandi storie d'amore che io conosca e personalmente quella che mi e forse piu gradita. Qualcosa di cosi meraviglioso, scritto interamente dalla prospettiva di quell'indimenticabile che risalta solo nel materiale di cio che si e dimenticato». In un interno aristocratico e decaduto, la serva Zerlina racconta con foga implacabile la storia di una passione demoniaca e di una feroce sete di rivalsa, e svela la sua vendetta, di raffinata perfidia, ai danni del Signor von Juna, fatuo avventuriero che gia nel nome ricorda il "Don Giovanni" cosi come la stessa Zerlina e la padrona Elvira. Il suo furore finira per travolgere tutto e tutti, anche l'impostura della rispettabilita coniugale in un'Austria prossima alla rovina, dove i presunti non-colpevoli «affondano» per dirla con Broch «nella colpa etica», in una «colpevole non-colpevolezza».