Una sola notte a Napoli. Le riflessioni di un futuro psicoterapeuta sulla propria esistenza e sulla realtà che lo circonda. I suoi incontri e le sue amicizie, tutto ciò che ha abbandonato, i rimorsi e le paure di un ragazzo di venticinque anni. Un breve viaggio nelle piazze e nei vicoli di una Napoli ubriaca e malata ma, allo stesso tempo, dispensatrice di emozioni essenziali e di calore umano. L'abbandono della propria coscienza si riversa in una passeggiata che parte dalle droghe e dall'alcol che circondano La Piazza, per poi crescere in rassegnazione e accettazione di un'esistenza lacerata da incomprensioni generazionali, osservando dall'alto della propria consapevolezza una città caotica e sempre viva, che mai giudica e che tutti accoglie.
Ho deciso di comprare questo libro subito dopo aver visto l'intervista dell'autore su adnkronos. Un libro che fa riflettere, che mostra tutto l'amore che si può avere nei confronti di Napoli e che al tempo stesso condanna una politica meschina che ha abbandonato ormai da tempo un'intera generazione.
Un'originalità che spiazza e ti colpisce dritto allo stomaco.
I ragazzi a Napoli bruciano bene
silbie - 29/08/2018 14:00
2/
5
trovo questo libro un banale e scontato, tra l'altro sentito e risentito accanimento nei confronti dell'incantevole città Napoletana, da parte di chi ha voluto cogliere soprattutto il peggio rispetto alla grandezza e al fascino di questa cultura. Definirsi consapevoli dall'alto a 25 anni è una gran bella presunzione, gettare negatività su una generazione è solo meschinità. Bisogna guardare bene a 360° prima di sparare a caso.
marcochiasso - 07/10/2018 11:12
silbie - 29/08/2018 14:00