Il 9 giugno del 53 a.C, sulla pianura di Carre nell'Alta Mesopotamia, un esercito di cavalieri venuti dall'Iran e dall'Asia centrale sbaraglia un'armata di oltre cinquantamila uomini, inviati da Roma a conquistare l'impero rivale dei Parti. Oltre metà dei legionari trovano la morte sul campo, molti altri sono presi prigionieri e deportati, e quel che è peggio i nemici si impossessano delle insegne militari, estremo disonore per anni nella coscienza collettiva romana. Il generale, Marco Licinio Crasso, è massacrato poco dopo la battaglia, e il suo cadavere oltraggiato rimane insepolto. Lo scontro segna una battuta d'arresto per Roma: la sua avanzata verso la conquista del mondo, ritenuta fino ad allora inarrestabile, è bloccata da un'armata di cui erano state sottovalutate la perizia militare, la forza d'urto e, soprattutto, la capacità di resistere al temibile dispositivo della legione.
La resa di Roma. 9 giugno 53 a. C., battaglia a Carre
Salvatore Alessandro Marsala - 26/07/2019 13:56
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In questo libro la Battaglia di Carre in sé, lo scontro in senso stretto, viene trattato in modo molto sintetico e conciso, seppur chiaro e completo.
Lautore dà molto più spazio alla descrizione di Crasso e della sua figura attraverso i secoli, come e perché questa battaglia lo abbia marchiato, e con lui viene descritta la situazione politica e la realtà romana dellepoca.
Cè unampia analisi delle fonti romane posteriori allo scontro, negli ultimi anni della repubblica e nelle varie epoche imperiali. Quello che emerge è lenorme importanza ideologica, se non strategica, di questa sconfitta. I giudizi magari potevano cambiare in base alla politica orientale delluomo forte di turno, ma nei romani rimasse sempre forte il desiderio di rivalsa. In un certo senso la domanda a cui il testo vuole rispondere è: « cosa significò quel giorno per Roma? »
Al contrario, rispetto alla controparte romana, ben più misera è la prospettiva dei parti (tenendo conto che da parte loro ci rimangono ben poche testimonianze). Tuttavia Traina ne delinea molto bene lessenza e le caratteristiche, tracciando un buon profilo del loro impero e di quei fattori da cui derivava la loro tattica militare.
A tal riguardo lunico difetto sta nellintroduzione storica, decisamente povera di dettagli sullascesa e la formazione dellimpero arsacide.
Ho trovato molto interessante il discorso finale sul lungo rifiuto degli occidentali di riconoscere la potenza militare dellOriente e soprattutto del Medio Oriente.
Salvatore Alessandro Marsala - 26/07/2019 13:56