L'edizione del capolavoro proustiano nei Meridiani presenta svariati motivi di prestigio e interesse: il testo è tradotto da una sola mano, quella del poeta Giovanni Raboni, ed è accompagnato da un ricchissimo apparato, assolutamente unico, di note esplicative e storico-critiche, nonché dall' "Argomento" che conclude ogni volume. Nel 1998 è stata approntata un'edizione riveduta dei primi due volumi che, oltre ad ampliare il commento, aggiorna la traduzione (condotta, a suo tempo, sull'edizione Clarac-Ferré del 1954) in base all'edizione Tadié del 1988 (dalla quale sono stati tradotti il terzo e il quarto volume della presente edizione).