Nathan Zuckerman ritorna a New York, la città che ha lasciato undici anni prima. Durante quel lungo isolamento sui monti del New England, Zuckerman non è stato altro che uno scrittore, niente di cui occuparsi a parte il lavoro e la vecchiaia da sopportare. Vagando per le strade come un fantasma che torna da una lunga assenza, Nathan Zuckerman fa tre incontri che in breve tempo spazzano via la solitudine gelosamente custodita. Il primo è con una giovane coppia alla quale offre uno scambio case: i due lasceranno Manhattan per il suo rifugio di campagna, e lui ritornerà alla vita cittadina. Ma, dall'istante in cui li incontra, Zuckerman desidera anche un altro scambio: la sua solitudine per la sfida erotica rappresentata dalla giovane Jamie, il cui fascino lo riattrae verso tutto ciò che credeva dimenticato. Il secondo contatto lo stringe con una figura del suo passato, Amy Bellette, musa e compagna del primo eroe letterario di Zuckerman, E. I. Lonoff. Amy, un tempo irresistibile, è ormai una vecchia stremata dalla malattia. Infine il terzo incontro, quello con l'aspirante biografo di Lonoff, un giovane segugio letterario. Di colpo invischiato - come mai avrebbe voluto o previsto - nelle trame dell'amore e della perdita, del desiderio e dell'animosità, Zuckerman mette in scena un dramma interiore di vivide e intense possibilità.
Una domanda a chi lo ha letto: si può leggere ''il fantasma esce di scena'' senza aver letto prima nessun altro libro di Philip Roth?
Il fantasma esce di scena
Anonimo - 27/11/2008 17:07
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ormai per me philip roth e di conseguenza zuckermann è come un parente: seguo con apprensione il suo percorso, mi preoccupo per il suo stato di salute, mi allarma la sua depressione, temo per la sua vita...lo ammetto: mi sono innamorata di lui, di philip e dei suoi meravigliosi personaggi leggendolo al suo massimo splendore, con pastorale americana per intenderci e questo suo viale del tramonto in diretta mi strugge da impazzire. NOBEL SUBITO!
Il fantasma esce di scena
Anonimo - 20/10/2008 18:02
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5
Torna Nathan Zuckerman, alter ego di Philip Roth, sicuramente uno dei maggiori scrittori viventi. Ritorna uno Zuckerman più che settantenne, un uomo alle prese con le sue antiche passioni e con l'apparente incapacità di soddisfarle. Un uomo che ora disprezza la tanto ricercata solitudine e torna in una New York che è diventato incapace di riconoscere. Un romanzo grandioso, in un crescendo di emozioni politicamente scorrette che confermano il genio dell'autore.
Il fantasma esce di scena
Anonimo - 16/10/2008 22:13
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Philip Roth è un ottimo scrittore e questo libro ne è un'ulteriore prova. Il Fantasma esce di scena non è un romanzo classico, è una storia davvero atipica di un uomo che dalla solitudine in cui si era rifugiato ritorna in città risvegliandosi da un sonno che l'aveva isolato da tutto e da tutti. Personalmente lo ritengo un capolavoro. Peccato che finisca così in fretta!
Il fantasma esce di scena
Anonimo - 03/10/2008 19:16
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Un bel romanzo atipico, in linea con gli ultimi del grande Philip. Indimenticabile l'ironia sui doni della vecchiaia e sui telefonini.
Anonimo - 03/12/2008 13:32
Anonimo - 27/11/2008 17:07
Anonimo - 20/10/2008 18:02
Anonimo - 16/10/2008 22:13
Anonimo - 03/10/2008 19:16