1948. Il Paese è diviso, inquieto, le ferite della guerra non sono ancora sanate, e il commissario De Luca è di nuovo a caccia. Tra le elezioni politiche infuocate di aprile e l'esaltazione estiva per le vittorie di Bartali al Tour de France, si ritrova per le mani un nuovo caso. Un omicidio che qualcuno vorrebbe archiviare troppo in fretta. Sono passati tre anni dalla fine del conflitto e le tensioni sono ancora fortissime. Il commissario De Luca ha evitato la vendetta dei partigiani, che volevano giustiziarlo in quanto ex membro della polizia politica fascista, ed è di nuovo in servizio, ancora a Bologna. Lo hanno assegnato alla Buoncostume; non il massimo per uno che veniva considerato il miglior poliziotto d'Italia. Eppure il caso che si trova ad affrontare è assai più complesso di quanto lui stesso potesse attendersi. C'è un morto, un buttafuori da bordello, e De Luca, che non è cambiato, viene assalito dalla solita febbre: deve trovare il colpevole, a ogni costo. Anche se non ha l'autorità per svolgere le indagini. Anche se dovrà subire enormi pressioni. Anche se intorno a lui l'Italia repubblicana sta vivendo la sua prima grande crisi.
Via delle Oche. Un'indagine del commissario De Luca
Renzo Montagnoli - 02/02/2022 15:54
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Corre lanno 1948 ed è tempo di elezioni, le seconde nellItalia del dopoguerra, con due contendenti contrapposti (la Democrazia Cristiana, con le destre, e il Fronte Popolare, cioè Partito Comunista e Partito Socialista) che si combattono con colpi proibiti, e non solo con motti, a volte anche spiritosi, ma menando pure le mani. In questo contesto si muove il commissario, anzi il vicecommissario De Luca, al suo rientro dopo essere riuscito a evitare la vendetta dei partigiani, ma costretto, suo malgrado, a iniziare una seconda gavetta. Fra tutti i dispiaceri di questa situazione vi è anche la sezione a cui è stato assegnato, non la omicidi, ma la buoncostume. Peraltro, proprio in una casa chiusa in Via delle Oche viene ritrovato un giovane - lì occupato come tuttofare impiccato, ma non è suicidio, anche se in Questura vogliono chiudere il caso escludendo lomicidio. De Luca non ci sta, si occupa dellindagine, più che mai convinto di trovarsi di fronte a un assassinio, tanto più che a questo ne seguono altri. Fra uno sciopero e laltro, fra movimenti di piazza anche violenti, si dipana la vicenda che potrebbe essere molto interessante visto che sul palcoscenico del crimine si muovono i politici, delluna e dellaltra fazione, ma queste continue ingerenze non sono rese al meglio e di conseguenza Lucarelli ha perso loccasione per fustigare a dovere individui corrotti che aspirano tuttavia a cariche pubbliche. E inutile che dica che De Luca arriverà alla soluzione, fra mille difficoltà e reiterate minacce, ma la conclusione è amara, perché i politici prenderanno loccasione per vendicarsi, con ogni probabilità sottoponendo a processo il vicecommissario per i suoi trascorsi alla Sezione politica della polizia durante la Repubblica Sociale Italiana.
Si legge Via delle Oche, ma spiace veramente che la mano di Lucarelli su questi manovratori dietro le quinte sia stata un po frettolosa.
Renzo Montagnoli - 02/02/2022 15:54