«Noi siamo la Debt Generation, noi siamo quelli che hanno dovuto cominciare a restituire i soldi, siamo quelli a cui hanno lasciato in eredità la bancarotta». Il ritratto di una generazione arrabbiata con la politica, un viaggio alla radice economica del malessere e delle frustrazioni di chi ha cominciato a lavorare e ad affacciarsi alla vita pubblica dalla metà degli anni Novanta in poi, ed è arrivato quando i cordoni della borsa erano ormai chiusi e il tavolo spazzolato. Con un debito pubblico gigantesco, ereditato dalle generazioni precedenti, la Debt Generation non ha avuto spazi di manovra soprattutto perché dal 1992 lo Stato ha invertito la tendenza e ha cominciato a drenare risorse dal Paese, per cercare di ripagare i debiti contratti. Questo libro è la storia di una grandissima fregatura, nata dal sogno di far correre i propri figli e finita per azzoppare i figli di tutti.
I figli del debito. Come i nostri padri ci hanno rubato il futuro
Alessandra Laiolo - 20/09/2019 16:20
5/
5
Lo confesso, ho comprato questo libro "I figli del debito" solo perché ho avuto modo di conoscere l'autore e lo stimo come persona, oltre che come professionista. Ed è stato sconcertante, per me che leggo principalmente thriller e narrativa d'evasione, scoprirmi a piangere sul treno per queste parole. In modo accurato ed accorato mi ha fatto capire tante nozioni di economia e della nostra attuale situazione, mi ha fatto sentire in colpa perché mi sono arrabbiata quando ho ricevuto la fatidica busta arancione e riportava che avrei dovuto lavorare 49 anni, però la cifra che prevedeva come compenso ipotetico promesso sarebbe il triplo di quella di un amico trentenne. E mi ha fatto pure provare tenerezza per la Signora Fornero, accidenti a te, Francesco! Oggi ho più fiducia nel futuro, perché so che tanti errori sono stati fatti, ma se saremo in mano di tanti "ragazzi" con questa stoffa, avremo possibilità di salvarci.
Alessandra Laiolo - 20/09/2019 16:20