"Il mondo aveva i denti e in qualsiasi momento ti poteva morsicare". Questo Trisha McFarland scoprì a nove anni. Alle dieci di una mattina di giugno era sul sedile posteriore della Dodge Caravan di sua madre con addosso la sua maglietta blu dei Red Sox (quella che ha 36 Gordon sulla schiena) a giocare con Mona, la sua bambola. Alle dieci e mezzo era persa nel bosco. Alle undici cercava di non essere terrorizzata, cercava di non pensare: 'Questa è una cosa seria, questa è una cosa molto seria'. Cercava di non pensare che certe volte a perdersi nel bosco ci si poteva fare anche molto male. Certe volte si moriva.
Consigliato. Scritto davvero bene, il libro è incentrato sulla bambina che si ritrova nel bosco, da sola, senza aiuti e senza saper più dove si trova. Vivi il racconto in modo diretto...
La bambina che amava Tom Gordon
luigi9101972 - 18/02/2017 18:04
4/
5
tanto mestiere e una certa dose di paraculaggine e viene fuori un romanzo che ti tiene sul filo e non ti lascia dormire. Tu vuoi sapere, devi sapere se la bambina se la caverà e quel che le succede ... la minuziosità della descrizione ti precipita in un abisso delirante ... è come stare li a guardare ...
Marco Catello Voccia - 15/05/2020 17:17
luigi9101972 - 18/02/2017 18:04