L'interesse di Leonardo per l'architettura è un tema che negli ultimi anni ha trovato una nuova fortuna nell'ampia e articolata storiografia sull'artista di Vinci. La ricchezza del corpus grafico leonardiano in relazione sia ai contenuti prettamente tecnici dei disegni e delle riflessioni scritte, sia alla capacità di rendere vividamente le operazioni quotidiane di un cantiere architettonico, sia alla efficacia grafica dell'illustrazione delle tecniche costruttive, si offre come caleidoscopico specchio della forma mentis dell'artista nell'avvicinarsi all'ars aedificatoria. Se, infatti, è ormai opinione condivisa che non si possa parlare di "Leonardo architetto" stricto sensu, le decine di disegni e ragionamenti cristallizzati nei suoi codici permettono di comprendere la natura e i caratteri del suo interesse per l'architettura e, al contempo, di approfondire il fermentante mondo del cantiere quattro-cinquecentesco, con nuove acquisizioni circa le pratiche più diffuse, come pure le numerose innovazioni che stavano - proprio in quel momento - interessando i cantieri civili e militari. Il volume si sviluppa in due parti principali: una prima parte, in cui viene ricostruito l'approccio di Leonardo agli aspetti fabbrili del costruire, contestualizzandolo nel quadro della cultura artistica, tecnica e architettonica dell'Italia del Rinascimento; una seconda parte, con trenta schede filologiche di altrettanti disegni, che si offrono come selezione significativa di temi e questioni con cui l'artista diacronicamente si confronta nell'arco di tutta la sua vita e che si inseriscono nel quadro del suo interesse per l'architettura e l'ingegneria ("nel suo farsi").