La pubblicità ci guarda e ci cerca non tanto e non più dalle superfici dedicate dei cartelloni, dei manifesti o attraverso le scritte luminose delle insegne, ma dentro lo spazio delle città quando vediamo i pneumatici di un taxi "trasfigurati" nei cestelli-oblò di lavatrici o ci imbattiamo in mani stranianti che emergono dalle grate di un tombino. Lo sguardo della pubblicità non è più uno sguardo localizzato - contratto in una moltitudine di immagini stratificate nella veicolazione dei media vecchi e nuovi: è uno sguardo che insegue ovunque.