Manlio lavora in fabbrica fin da ragazzo; Livia studia per diventare insegnante. Quando si incontrano e si innamorano decidono di condividere tutto. Anche la mattina del 28 maggio 1974, in piazza della Loggia, sono insieme. Per puro caso, però, quando la bomba scoppia, Manlio sopravvive. Livia no. Da quel giorno, per Manlio Milani, inizia una seconda vita tra aule di tribunali, aspettando una giustizia che non è mai arrivata, collezionando frammenti di una verità sempre incompleta. Benedetta Tobagi - il cui padre è stato ucciso esattamente sei anni dopo la strage di Brescia - decide di sedersi accanto a Manlio, per provare, udienza dopo udienza, a raccontare la sua vita e quella di chi, come lui, ha vissuto quella stagione di lotte politiche e di risate, di discussioni estenuanti e di scioperi, di serate fra amici, di bombe e sotterranei tentativi di golpe, di paura e speranze. E quando trentasei anni dopo ascolta con Manlio l'ennesima sentenza di assoluzione, capisce cosa vuol dire provare rabbia e impotenza verso chi ha nascosto e manipolato la verità. Benedetta Tobagi compie un viaggio nei misteri recenti della storia italiana, rivisitando il capitolo rimosso della violenza neofascista, pronta, ancora una volta, a cercare di capire cosa furono quegli anni e a fare in modo che una strage non si riduca semplicemente a un luogo e una cifra: il numero dei morti.
Una stella incoronata di buio. Storia di una strage impunita
Anna Maria Pantaloni - 19/02/2014 07:29
3/
5
Molta difficoltà nella lettura di questo libro, spesso ho dovuto rileggere per riprendere il filo del discorso, ma, probabilmente, è colpa mia. Condivido l'amarezza scaturita dalla verità negata e sempre distorta in un pantano, evidentemente, molto più fagocitante di quanto si possa immaginare. Quello che non mi piace è la diversa valutazione delle due "parti", ammesso che si possa usare questo termine quando si parla di vite umane. Nei giudizi, spesso sostenuti da " mi sembra", "pare", "risulta evidente", chi è di destra si delinea sempre come malvagio, delinquente senza anima, né riscatto,"demone", insomma essere di destra è una colpa imperdonabile, senza scampo, chi è di sinistra, pur condannato per gli atti di violenza, ne esce comunque, non dico giustificato, ma semplicemente bacchettato, quasi un bambino che rubi la marmellata, impedento alla mamma di impastare la crostata.Per non parlare dell'aureola di santità che circonda i "personaggi" positivi, sempre di sinistra, naturalmente. Non voglio essere nè offensiva, nè polemica, ma esprimere, a caldo, la sensazione che ho avuto.
Una stella incoronata di buio. Storia di una strage impunita
francesca caporale - 08/02/2014 17:44
5/
5
Fantastico è dir poco... un libro ricco di valori e sentimenti. Grande Benedetta!
Anna Maria Pantaloni - 19/02/2014 07:29
francesca caporale - 08/02/2014 17:44