"Questo libro si ispira, sebbene non in modo ortodosso, alla decostruzione di Derrida. Del filosofo francese conserva il senso dello stupore per il nuovo, inteso come angolazione diversa di prospettiva: lo scritto La tartaruga di Derrida (che vuol essere un omaggio al pensatore e che presta il titolo all'opera) ne è testimonianza. Inoltre il volume dà alla corrente della decostruzione una voluta interpretazione di spostamento semantico e di valore con l'intenzione di far uscire dalla marginalità o dall'indifferenza - grazie alla curiosità che il testo può suscitare - fattori fondamentali della cultura occidentale che attualmente sono mummificati e statici (come avviene in alcune massime, proverbi e aspetti della saggezza contadina, filosofica etc.). Sottesa al presente lavoro una celebrazione del genio di Galilei, forse antesignano di ogni decostruzione nell'utilizzo funzionale del cannocchiale che - prolungamento della mente - sconvolge un sistema inveterato di pensare e smaschera la pretesa del senso comune" (la nota introduttiva dell'autore).