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Il terrorismo degli Stati Uniti contro Cuba. Il caso dei Cinque: una storia inquietante censurata dai media
Il terrorismo degli Stati Uniti contro Cuba. Il caso dei Cinque: una storia inquietante censurata dai media

Il terrorismo degli Stati Uniti contro Cuba. Il caso dei Cinque: una storia inquietante censurata dai media


pubblicato da Sperling & Kupfer

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Prodotto acquistabile con Carte Cultura, 18App e Carta Docente
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Nel settembre del 1998 cinque cittadini cubani furono arrestati a Miami, in Florida, con una lunga serie di accuse di violazione delle leggi federali degli Stati Uniti. I Cinque erano arrivati qualche anno prima con la missione di infiltrarsi nella società nordamericana e cercare di smascherare le attività terroristiche dei mercenari armati dalle comunità di esiliati cubani anticastristi che da decenni organizzano attentati contro l'Isola della Rivoluzione e hanno già causato più di 3500 vittime. Nonostante i capi di imputazione non comprendessero atti violenti, uso di armi o distruzione di beni, gli agenti dell'Avana furono condannati in primo grado a pene durissime (tre di loro addirittura all'ergastolo) in seguito all'accusa di cospirazione e spionaggio. Una sentenza revocata nell'agosto del 2005 dalla Corte d'appello federale di Atlanta con il riconoscimento del pregiudizio che ha viziato l'intero processo e delle omissioni riguardanti i diritti degli imputati e la valutazione delle prove. Ora si aspetta un nuovo verdetto, ma intanto i Cinque hanno dovuto sopportare mesi di detenzione in isolamento in attesa del primo processo, e sono stati perfino segregati nel famigerato "el hueco", il buco, la prigione punitiva di due metri per due dove la luce è sempre accesa, prima che una campagna internazionale condotta dal Premio Nobel per la Letteratura Nadine Gordimer e da più di cento deputati laburisti inglesi li liberasse da questa immotivata tortura. Il libro è la risposta a questa ennesima prova di arroganza fornita dagli Stati Uniti e ovviamente ignorata da tutti i grandi mezzi d'informazione, che neppure dopo gli orrori di Guantanamo, Abu Ghraib e delle guerre in Afghanistan e Iraq mettono in discussione il primato democratico degli USA. Studiosi, uomini di cultura, docenti universitari, veterani delle battaglie per i diritti civili e del giornalismo senza padroni hanno accettato l'invito di Salim Lamrani, curatore di questo volume, a ricostruire non solo una versione attendibile della vicenda, ma la storia della guerra - non dichiarata in modo convenzionale, tuttavia combattuta con ogni mezzo, economico, politico e propagandistico - che i governi di Washington hanno portato avanti contro l'Isola da quando, nel 1959, ha vinto la rivoluzione di Fidel Castro, Che Guevara e Camilo Cienfuegos. Molti degli autori dei saggi contenuti in quest'opera sono cittadini degli Stati Uniti. Forse è il segno del disagio che attraversa almeno una parte della società civile nordamericana di fronte alle scelte di un governo, come quello di Bush Jr., che afferma di combattere ogni giorno, in ogni angolo del mondo, il nemico terrorismo, ma poi contemporaneamente alimenta l'eversione contro i paesi "scomodi" o concede asilo a stragisti provati come Luis Posadas Carriles, organizzatore di molti degli attentati di cui si parla in questo libro.

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