Nel silenzio compatto della sua villetta di legno, il vecchio Martin Udde giace con la bocca e lo stomaco spalancati, infilzato da una fiocina per salmoni, mentre qualcosa si carbonizza sul fornello acceso. Chi ha turbato la pace della sperduta cittadina di Pajala, sospesa nel tempo e nelle foreste del selvaggio nord? Inviata da Stoccolma, la detective Therese Fossnes si ritrova straniera in un mondo arroccato sulle proprie radici, che della Svezia rifiuta non solo il progresso, ma anche la lingua. Sotto il sole implacabile dell'estate artica, tra irriducibili attivisti politici, sadici rapinatori di anziani e lo strano fascino di un uomo dei boschi come Esaias, indiziato numero uno, Therese ha una sola certezza: l'omicidio ha a che fare con il menkieli, il finlandese parlato da questa minoranza di confine in crisi d'identità, che da oltre un secolo ha l'amo svedese conficcato nella spina dorsale. Suspense nera e atmosfere alla fratelli Coen in un poliziesco crudo, lirico, irriverente, che si cala nel cuore ferito di un popolo con l'ironia e il potere visionario della grande scrittura.
Storia molto avvincente che mette al suo centro una popolazione del nord della Svezia, popolazione che era Finlandese nel passato, e della sua battaglia per salvaguardare la sua lingua. il tornedalese, e la sua cultura contro la volontà del governo Svedese. Ma non solo: in effetti è la storia intricata e congiungente di varie persone che nel tempo hanno ruotato attorno alla persona di Martin Udde, un anziano con molti nemici, che viene trovato assassinato con una fiocina da salmoni. L'atto è efferato: una volta ucciso Martin, l'assassino gli ha tagliato la lingua e poi l'ha messa sulla piastra elettrica a bassa temperatura! Il crimine sembra legato alle attività passate di Martin, finché si viene a scoprire che Martin era un pedofilo. Il lettore non riesce a districarsi tra i vari avvenimenti e i vari personaggi, tutti peraltro importanti alla soluzione del caso e alla sorprendente rivelazione finale. Tutti sembrano implicati o comunque coinvolti. Niemi sembra volerci dire che alla fine la Svezia e gli svedesi non possono fare a meno del grande nord. Tutti i personaggi hanno una loro storia, ma Esaias, il cacciatore, l'uomo della foresta, prima indiziato dell'omicidio, poi scagionato, sembra quello che sappia più di quanto non dica. Libro complesso, che però tiene il suo lettore che lo legge di un fiato! Il lettore poi dovrà tornare sui suoi passi e rileggersi qua e là alcuni passaggi .... Bello - lo raccomando!
Anonimo - 22/08/2011 16:26