Il dottor Mathias Freire non è un uomo privo di ricordi. Al contrario, ne è ossessionato. Perché i suoi ricordi sono troppi e diversi. E sembrano appartenere ad altre persone. Tanto che, sempre più spesso, Mathias perde ogni sicurezza, perfino su quale sia il suo vero nome. Oggi, a Bordeaux, Mathias è uno psichiatra. È alle prese con un caso difficile, deve ipnotizzare un uomo in stato confusionale, unico testimone di un brutale assassinio alla stazione. L'ipnosi e un alibi di ferro confermano l'estraneità dell'uomo al delitto. Mathias deve indagare ancora. Ma prima di poterlo fare, scampa per un soffio a un tentativo di omicidio. Fuggito su un treno per Marsiglia, ben presto scopre di essere ricercato dalla polizia. Qualcuno ha riconosciuto in lui un clochard, non lo psichiatra che crede di essere. E lo accusa del delitto alla stazione. D'un tratto Mathias non ricorda più nulla e non sa più chi è. Ha perso la memoria. È successo un'altra volta: sa che quando la ritroverà, sarà un altro. Un barbone a Marsiglia, un pittore folle a Nizza, un falsario a Parigi. Mathias deve fuggire e allo stesso tempo scoprire chi è veramente. Lui è l'ombra in agguato e allo stesso tempo la preda. Ma potrebbe anche essere l'assassino... Sulla strada della verità non ha alternative se non fidarsi di un ricordo, di una sensazione, di un momento, di un incontro. E trovare il coraggio di affrontare il pericolo più grande: se stesso.
Ecco spiegato il numero uno nelle classifiche di vendita francesi! Per un non amante dei thriller è stata una piacevole scoperta. Il tema del "viaggiatore senza bagaglio", le sue vicende rocambolesche, gli intrighi, le ambientazioni e la narrazione sempre vivace rendono questo romanzo gradevole e intrigante. Il lettore ha la sensazione di vivere in prima persone le angoscie e le paure del protagonista e si trova catapultato nella sua realtà. La ragnatela di vicende e di incontri tutti tra loro correlati sono un perfetto esempio della "matrioska", fulcro del racconto. Una sfida e un invito a tutti gli scettici del genere, uno su tanti che fa onore a un mondo eccessivamente inflazionato.
Amnesia
Andrea Dalmaschio - 05/11/2013 16:37
3/
5
Grangè è un giallista geniale e mai banale, in alcuni casi però le sue intuizioni narrative sono così uniche e originali da uscire troppo dalla realtà, rendendo la storia inverosimile. Questo racconto si sviluppa occupando innumerevoli pagine, secondo lo schema delle "scatole cinesi" (una storia dentro l'altra, seguendo una narrazione a ritroso) che - man mano che il racconto prosegue - perde sempre più il contatto con la realtà, sfociano quasi nella fantascienza. Insomma: chi non ritiene che un romanzo non debba necessariamente essere anche realistico, gradirà senza dubbio questa storia. Chi sta più con i piedi per terra potrebbe restare deluso dalla lettura.
Amnesia
SILVIA BELLI - 31/05/2013 15:27
4/
5
Uno, nessuno, centomila.... ben si adatterebbe il titolo a questo romanzo che rimanda a pirandelliana memoria non solo per la disperata ricerca della vera identità del protagonista, ma soprattutto per il senso di profonda angoscia che lo coglie tutte le volte che ne trova una, per chiedersi: sarà quella vera? è questo il mio vero io? Una narrazione vivace, un ritmo serrato, di sicuro non annoia il lettore, anche se le fughe rocambolesche lungo le strade della Francia, un po' all'americana, ricordano quelle del dott. Langdom del più noto Codice da Vinci. Un libro di richiami dunque? No, finiscono qui; la vicenda un po' surreale, come l'atmosfera che Grangé riesce a ricreare, mi porta ad arrivare impaziente alla fine del libro ed a riflettere, dopo aver girato anche l'utima pagina: bello, non poteva finire che così
giuped - 07/10/2014 12:28
Andrea Dalmaschio - 05/11/2013 16:37
SILVIA BELLI - 31/05/2013 15:27