Un'indimenticabile storia d'amore, una passione estrema, percorre e stravolge la vita di Ricardo. Un racconto che inizia nel 1950, quando il giovane peruviano scopre di essere innamorato di una ragazza cattiva, una 'nina mala' che lo fa impazzire con il suo charme, ma gli dice sempre di no. Le loro strade si separano, Ricardo realizza molto presto il suo sogno: andare a vivere a Parigi. Ma la 'nina mala' riappare anche qui, in una nuova versione: è una militante del Mir in partenza per Cuba dove verrà addestrata alla guerriglia. Da allora, nella vita di Ricardo, si alternano il lavoro di interprete e i tormenti e le gioie che la ragazza cattiva gli infliggerà. Ciò che cattura e trascina il lettore, in questa nuova prova di Vargas Llosa, è la capacità di tracciare un ritratto vivo e palpitante del mondo europeo e latinoamericano, dagli anni Sessanta a tutti gli Ottanta: con protagonisti ed eventi reali (il capo guerrigliero Guillermo Lobatón, ad esempio, o l'editore Mario Muchnik, e il Sessantotto parigino) e altri di fantasia (come il piccolo vietnamita adottato da una coppia francese, muto, che riacquista la voce grazie all'amicizia della 'nina mala'), che insieme congiurano a creare l'affresco credibile e illuminante di quelle stagioni, di quelle storie, di quelle convinzioni. Un'ispirata rievocazione (con inevitabili accenni autobiografici), condotta senza nostalgie ma con lucida intensità, sostenuta da una scrittura che si fa sempre piú limpida e rarefatta, sempre più essenziale. Ed è proprio la scrittura a diventare alla fine protagonista: soltanto quando la vicenda con la misteriosa 'nina mala' giunge a conclusione, Ricardo potrà sfruttare tutta la sua esperienza vitale e affrontare quello che è sempre stato il suo sogno vero: scrivere.