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Caporetto. Diario di guerra (maggio-dicembre 1917) - Angelo Gatti
Caporetto. Diario di guerra (maggio-dicembre 1917) - Angelo Gatti

Caporetto. Diario di guerra (maggio-dicembre 1917)

Angelo Gatti
pubblicato da Il Mulino

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Disponibile in 2-3 giorni. la disponibilità è espressa in giorni lavorativi e fa riferimento ad un singolo pezzo
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A ottant'anni dalla rotta di Caporetto, torna uno dei più importanti documenti storici sul momento di massima crisi dell'esercito italiano osservato dal Comando supremo. Quattro sono i grandi episodi militari compresi nel diario di Gatti: la decima battaglia dell'Isonzo (maggio), la battaglia dell'Ortigara (giugno), la conquista della Bainsizza (agosto), Caporetto (ottobre-novembre).

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Caporetto. Diario di guerra (maggio-dicembre 1917) renzo.montagnoli1

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voto 4 su 5 E indubbio che la disfatta di Caporetto, unitamente allarmistizio dell8 settembre, siano i due avvenimenti che hanno segnato in modo indelebile la storia italiana, tanto che ancor oggi se ne discute. In particolare, il primo fu un disastro militare solo in apparenza non prevedibile; tanto si è scritto su Caporetto per determinare i motivi che provocarono levento, motivi che si possono ricercare in un errore militare e più in generale nellincapacità di comandare i soldati. Che un errore militare ci sia stato, è ormai assodato, visto che non si preparò il terreno di operazioni in modo da contrastare con efficacia lattacco del nemico, non imprevisto, visto che si sapeva già giorni prima del giorno, dellora e delle direttrici; inoltre, non si praticò per tempo il passaggio di una struttura militare dalla predisposizione per lattacco, in essere fin dallinizio della guerra, a quella per la difesa. Cadorna, peraltro, non sapeva comandare i soldati, con unottica mentale che li vedeva come numeri e non come esseri umani, da cui si pretendeva tutto senza giustificare gli immani sacrifici con delle finalità che li rendessero sopportabili, senza poi considerare la mancanza di stimoli, la spersonalizzazione, gli avvicendamenti in trincea non accuratamente programmati, insomma un distacco netto fra il comandante e la truppa che non può mai portare a nulla di buono; un altro aspetto negativo era poi dato dal fatto che Cadorna preparava le battaglie, iniziate le quali si estraniava, salvo continuare a sacrificare uomini per raggiungere obiettivi che sul campo si erano rivelati impossibili da realizzare, e come se non bastasse aveva il difetto di effettuare troppe sostituzioni di ufficiali superiori, sovente in corso di battaglia. Fino ad adesso avevo letto libri che accusavano Cadorna, pur riconoscendogli labilità di aver condotto una ritirata nel migliore dei modi, ma nulla sapevo delle opinioni su quella disfatta di qualcuno del suo stato maggiore ed ecco perché assume importanza questo libro dellallora colonnello Angelo Gatti che dirigeva lufficio storico del comando supremo. Si tratta dei diari tenuti da questo ufficiale sia nei mesi immediatamente precedenti la ritirata, sia nei giorni convulsi della stessa. Gatti, pur difendendo per certi aspetti Cadorna, onestamente ne evidenzia gli errori e non lo segue nella sua ostinata accusa alla truppa di essere stata corrotta dalla propaganda socialista e di aver ceduto senza combattere, anzi, pur sfumandola, parla dellingenerosità del comandante supremo nei confronti dei suoi soldati, insensibile ai loro sacrifici, fautore di una disciplina ferrea con le punizioni più severe (tanti i casi di condanne a morte e di decimazioni). In buona sostanza Gatti finisce con il confermare le accuse che gli storici rivolgono a Cadorna, uomo di notevole preparazione militare, ma del tutto inidoneo a reggere il Comando Supremo. Caporetto. Diario di guerra (maggio-dicembre 1917) è un libro di estremo interesse , la cui lettura pertanto è sicuramente consigliata.

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